Perché la combinazione del Nuovo Patent Box e Certificazione R&S rappresenta la soluzione più efficiente per le aziende che investono in R&S.

Nuovo Patent Box e Certificazione R&S: Come sfruttarli

In un contesto industriale in cui il quadro normativo per l’accesso alle agevolazioni e ai contributi risulta sempre più articolato, le imprese che investono in R&S ricercano sempre più soluzioni in grado di coniugare efficienza economica (intesa come trasformazione degli investimenti in un vantaggio economico tangibile) e un impianto documentale/procedurale solido e chiaro (e difendibile in caso di controlli).

In questa prospettiva, l’integrazione tra l’agevolazione prevista dal Nuovo Patent Box e la Certificazione R&S (per i crediti d’imposta R&S, Innovazione e Design) rappresenta la soluzione più efficace, poiché consente di agire simultaneamente sulla massimizzazione del beneficio economico e sull’abbattimento del rischio di incertezza interpretativa.

Dal vecchio al Nuovo Patent Box: modifica e semplificazione del regime

Il vecchio regime del Patent Box (in vigore dal 2015 al 2021) era impostato come regime di tassazione agevolata (esclusione progressiva fino al 50%) dei redditi derivanti dall’utilizzo di specifici beni immateriali. In termini operativi il regime presentava una difficoltà strutturale: il beneficio non era “ancorato” a costi già sostenuti, ma alla capacità di determinare correttamente il reddito attribuibile all’intangibile, con conseguente complessità di calcolo e di presidio probatorio.

In aggiunta, l’accesso al beneficio richiedeva la gestione di una procedura di ruling con l’Agenzia delle Entrate lunga e complessa, che quindi rendeva il regime “selettivo” e poco adatto a imprese che necessitavano di soluzioni e strumenti certi.

Il Nuovo regime del Patent Box (in vigore dal 2022) ha invece rovesciato la precedente impostazione: la nuova normativa non agevola più il reddito derivante da beni intangibili, ma riconosce una maggiorazione del 110% dei costi già sostenuti (fino a 8 anni precedenti) di Ricerca & Sviluppo, Innovazione o Design per l’ottenimento/accrescimento dei titoli di proprietà intellettuale (Brevetto, Modello d’utilità, Disegno e Software depositato presso SIAE), che consente una riduzione della tassazione IRES e IRAP fino al 30,69%.

Questa trasformazione semplifica l’applicazione del regime e quindi l’individuazione dell’beneficio, in quanto l’azienda non deve più dimostrare come il bene immateriale abbia generato un certo reddito agevolabile, ma deve solo quantificare le spese effettuate in relazione a titoli di proprietà intellettuale per calcolare la super-deduzione.

ESEMPIO DI CALCOLO: A fronte di 100.000 euro di costi qualificati (personale interno, contratti di ricerca, quote di ammortamento, materiali e consulenze esterne), la maggiorazione del 110% consente una deduzione “aggiuntiva” di 110.000 euro, che si somma alla deduzione ordinaria del costo (portando la deduzione complessiva a 210.000 euro). L’impatto fiscale complessivo dipende dalle aliquote applicabili ma, in media, viene quantificato in 30,69% del costo (valore generato applicando un’aliquota complessiva IRES+IRAP del 27,9% alla deduzione totale di 210%).

La Certificazione R&S come garanzia della realizzazione di attività di R&S, Innovazione, Design

Parallelamente, la certificazione R&S consente di attestare la corretta qualificazione degli investimenti sostenuti in attività ammissibili ai fini del credito d’imposta per Ricerca e Sviluppo, Innovazione, Design e Ideazione estetica.

Lo strumento è stato introdotto con l’obiettivo di ridurre in modo strutturale l’incertezza interpretativa connessa all’applicazione dei criteri tecnico-metodologici previsti dalla normativa del Credito d’imposta (R&S, Innovazione, Design), attraverso una valutazione tecnica indipendente rilasciata da un soggetto iscritto all’Albo dei certificatori e svolta in coerenza con le “Linee Guida” definite dal decreto direttoriale del 4 luglio 2024.

VANTAGGI PRATICI: L’attestazione produce i propri effetti a seguito del meccanismo di silenzio-assenso decorso il termine di 90 giorni dalla trasmissione della documentazione, rendendo la qualificazione delle attività certificata non più contestabile sul piano tecnico-interpretativo e rafforzando la posizione dell’impresa un elevato livello di tutela in sede di eventuali controlli.

Come la combinazione dei 2 strumenti è in grado di generare un vantaggio competitivo.

L’integrazione tra Patent Box e Certificazione R&S rappresenta la soluzione più efficiente sotto il profilo economico e procedurale, poiché il Patent Box consente di generare un beneficio fiscale diretto sui costi di sviluppo sostenuti, mentre la Certificazione R&S permette di validare ex ante la qualificazione tecnica delle attività agevolate, rafforzandone la difendibilità delle attività realizzate sia ai fini del credito d’imposta sia, parallelamente, del regime del Patent Box.

È quindi cruciale il fatto che il perimetro delle attività oggetto di certificazione coincide con quello delle attività rilevanti ai fini del Patent Box, in quanto entrambe le misure si fondano sulle medesime categorie di spesa afferenti ad attività di Ricerca e Sviluppo, Innovazione e Design.

In conclusione, quindi, la certificazione R&S non si limita a tutelare il credito d’imposta, ma costituisce un presidio tecnico ex ante anche per la difendibilità dell’opzione Patent Box.

CONSIGLIO STRATEGICO: Se in possesso di un Titolo di Proprietà Intellettuale tra quelli elencati, esercitare l’opzione Patent Box (che ha durata quinquennale ed è rinnovabile) nella dichiarazione dei redditi dell’anno in cui si è ottenuto il Titolo di Proprietà Intellettuale, al fine di preservare il diritto alla fruizione dell’agevolazione anche negli esercizi successivi.

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