CREDITO D’IMPOSTA INDUSTRIA 4.0 e 5.0

Il credito d’imposta per beni strumentali è progettato per sostenere le imprese che decidono di investire in beni strumentali volti a favorire la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.

Questo beneficio fiscale è esteso sia ai beni strumentali materiali che a quelli immateriali. Tuttavia, è importante notare che tali beni devono essere nuovi e destinati a strutture produttive situate sul territorio italiano.

Le condizioni per usufruire di questa agevolazione variano in base alle caratteristiche dei beni acquisiti, distinguendo tra beni strumentali e beni strumentali 4.0. Tale differenziazione mira a adattare l’agevolazione fiscale alle specifiche esigenze e obiettivi di innovazione tecnologica delle imprese, contribuendo così a promuovere la modernizzazione e la competitività del tessuto industriale nazionale.

COME FUNZIONA IL CREDITO DI IMPOSTA PER I BENI STRUMENTALI

Il credito di imposta relativo ai beni strumentali è concesso per gli investimenti effettuati nel periodo compreso tra gennaio 2023 e il 30 giugno 2026. Tuttavia, è condizione necessaria che l’impresa abbia versato acconti equivalenti almeno al 20% del costo totale entro il 31 dicembre 2025. In aggiunta, entro la stessa scadenza, l’ordine di acquisto deve essere ufficialmente accettato dal venditore.

L’importo del credito di imposta varia in base alle caratteristiche specifiche dell’investimento, come dettagliato di seguito.

  • Un credito di imposta pari al 20% del costo è concesso per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • Un credito di imposta pari al 10% del costo si applica per la quota di investimenti che supera i 2,5 milioni di euro e raggiunge il limite di costi ammissibili di 10 milioni di euro;
  • Un credito di imposta pari al 5% del costo è concesso per la quota di investimenti compresa tra 10 milioni di euro e 20 milioni di euro;

Un credito di imposta pari al 5% del costo si applica per la quota di investimenti che supera i 10 milioni di euro, fino al limite massimo dei costi ammissibili pari a 50 milioni di euro degli investimenti inclusi nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Tuttavia, questa agevolazione è subordinata alla condizione che tali investimenti siano orientati verso il raggiungimento degli obiettivi di transizione identificati dal Ministero dello Sviluppo Economico.

CREDITO DI IMPOSTA PER I BENI STRUMENTALI 4.0

Il credito d’imposta per i beni strumentali 4.0 è erogato per l’acquisto di beni tecnologicamente avanzati e orientati alla trasformazione 4.0.

L’entità del credito d’imposta per i beni strumentali 4.0 è stabilita nei seguenti termini:

  • Nel 2024, il credito d’imposta è pari al 15% del costo, con un limite massimo delle spese ammissibili di 1 milione di euro.
  • Nel 2025, il credito d’imposta si attesta al 10% del costo, con lo stesso limite massimo di spese ammissibili, pari a 1 milione di euro.

Il riconoscimento del credito d’imposta avviene per gli investimenti effettuati entro il 30 giugno dell’anno successivo, con la condizione che entro il 31 dicembre dell’anno in corso siano stati effettuati ordini dei beni per i quali si intende richiedere l’agevolazione, e che tali ordini siano stati accettati dai venditori. Entro tale data, l’impresa deve altresì aver effettuato il pagamento di un acconto pari almeno al 20% del costo totale di acquisizione.

L’agevolazione si estende anche ai costi derivanti da servizi volti alla digitalizzazione aziendale, con particolare riferimento a quelli legati al cloud computing. La facilitazione fiscale mira quindi a promuovere non solo l’acquisizione di beni strumentali avanzati ma anche la modernizzazione dei servizi digitali nell’ambito aziendale.

CREDITO D’IMPOSTA PER LA TRANSIZIONE 5.0

Al fine di promuovere la competitività delle imprese e incentivare i loro investimenti in innovazione, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) sta elaborando un nuovo pacchetto di Credito d’Imposta, complementare a quanto previsto per la Transizione 4.0, con l’obiettivo di stimolare gli investimenti a favore della Transizione 5.0.

 

Il beneficio fiscale relativo alla Transizione 5.0 mira a fornire sostegno alle aziende che decidono di investire nella trasformazione energetica dei loro processi produttivi, con l’intento di adottare un modello di produzione caratterizzato da maggiore efficienza, sostenibilità e l’utilizzo di fonti rinnovabili, garantendo almeno 1 dei seguenti risultati minimi:

  1. Riduzione dei consumi energetici del 3% del fabbisogno aziendale;
  2. Riduzione del 5% dei consumi energetici di uno specifico processo.

Gli interventi finanziabili prevedono:

  • acquisto di beni strumentali materiali o immateriali 4.0 mirati a potenziare l’efficienza energetica
  • acquisto di beni necessari per l’autoproduzione e l’autoconsumo da fonti rinnovabili (ad esclusione delle biomasse)
  • spese dedicate alla formazione del personale per lo sviluppo di competenze relative ai temi della transizione verde (non finanziabile da sola)

Le aliquote a cui le imprese possono accedere variano in base alla classe di efficienza energetica raggiunta e alla quota di investimento: 

Investimenti fino a 2,5 milioni di euro:

  • Classe I: 35%
  • Classe II: 40%
  • Classe III: 45%

Investimenti tra 2,5 e 10 milioni di euro:

  • Classe I: 15%
  • Classe II: 20%
  • Classe III: 25%

Investimenti tra 10 e 50 milioni di euro:

  • Classe I: 5%
  • Classe II: 10%
  • Classe III: 15%

Modulo per imprese
già costituite

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    Il credito d’imposta per beni strumentali è progettato per sostenere le imprese che decidono di investire in beni strumentali volti a favorire la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.

    Questo beneficio fiscale è esteso sia ai beni strumentali materiali che a quelli immateriali. Tuttavia, è importante notare che tali beni devono essere nuovi e destinati a strutture produttive situate sul territorio italiano.

    Le condizioni per usufruire di questa agevolazione variano in base alle caratteristiche dei beni acquisiti, distinguendo tra beni strumentali e beni strumentali 4.0. Tale differenziazione mira a adattare l’agevolazione fiscale alle specifiche esigenze e obiettivi di innovazione tecnologica delle imprese, contribuendo così a promuovere la modernizzazione e la competitività del tessuto industriale nazionale.

    COME FUNZIONA IL CREDITO DI IMPOSTA PER I BENI STRUMENTALI

    Il credito di imposta relativo ai beni strumentali è concesso per gli investimenti effettuati nel periodo compreso tra gennaio 2023 e il 30 giugno 2026. Tuttavia, è condizione necessaria che l’impresa abbia versato acconti equivalenti almeno al 20% del costo totale entro il 31 dicembre 2025. In aggiunta, entro la stessa scadenza, l’ordine di acquisto deve essere ufficialmente accettato dal venditore.

    L’importo del credito di imposta varia in base alle caratteristiche specifiche dell’investimento, come dettagliato di seguito.

    • Un credito di imposta pari al 20% del costo è concesso per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
    • Un credito di imposta pari al 10% del costo si applica per la quota di investimenti che supera i 2,5 milioni di euro e raggiunge il limite di costi ammissibili di 10 milioni di euro;
    • Un credito di imposta pari al 5% del costo è concesso per la quota di investimenti compresa tra 10 milioni di euro e 20 milioni di euro;

    Un credito di imposta pari al 5% del costo si applica per la quota di investimenti che supera i 10 milioni di euro, fino al limite massimo dei costi ammissibili pari a 50 milioni di euro degli investimenti inclusi nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Tuttavia, questa agevolazione è subordinata alla condizione che tali investimenti siano orientati verso il raggiungimento degli obiettivi di transizione identificati dal Ministero dello Sviluppo Economico.

    CREDITO DI IMPOSTA PER I BENI STRUMENTALI 4.0

    Il credito d’imposta per i beni strumentali 4.0 è erogato per l’acquisto di beni tecnologicamente avanzati e orientati alla trasformazione 4.0.

    L’entità del credito d’imposta per i beni strumentali 4.0 è stabilita nei seguenti termini:

    • Nel 2024, il credito d’imposta è pari al 15% del costo, con un limite massimo delle spese ammissibili di 1 milione di euro.
    • Nel 2025, il credito d’imposta si attesta al 10% del costo, con lo stesso limite massimo di spese ammissibili, pari a 1 milione di euro.

    Il riconoscimento del credito d’imposta avviene per gli investimenti effettuati entro il 30 giugno dell’anno successivo, con la condizione che entro il 31 dicembre dell’anno in corso siano stati effettuati ordini dei beni per i quali si intende richiedere l’agevolazione, e che tali ordini siano stati accettati dai venditori. Entro tale data, l’impresa deve altresì aver effettuato il pagamento di un acconto pari almeno al 20% del costo totale di acquisizione.

    L’agevolazione si estende anche ai costi derivanti da servizi volti alla digitalizzazione aziendale, con particolare riferimento a quelli legati al cloud computing. La facilitazione fiscale mira quindi a promuovere non solo l’acquisizione di beni strumentali avanzati ma anche la modernizzazione dei servizi digitali nell’ambito aziendale.

    CREDITO D’IMPOSTA PER LA TRANSIZIONE 5.0

    Al fine di promuovere la competitività delle imprese e incentivare i loro investimenti in innovazione, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) sta elaborando un nuovo pacchetto di Credito d’Imposta, complementare a quanto previsto per la Transizione 4.0, con l’obiettivo di stimolare gli investimenti a favore della Transizione 5.0.

     

    Il beneficio fiscale relativo alla Transizione 5.0 mira a fornire sostegno alle aziende che decidono di investire nella trasformazione energetica dei loro processi produttivi, con l’intento di adottare un modello di produzione caratterizzato da maggiore efficienza, sostenibilità e l’utilizzo di fonti rinnovabili, garantendo almeno 1 dei seguenti risultati minimi:

    1. Riduzione dei consumi energetici del 3% del fabbisogno aziendale;
    2. Riduzione del 5% dei consumi energetici di uno specifico processo.

    Gli interventi finanziabili prevedono:

    • acquisto di beni strumentali materiali o immateriali 4.0 mirati a potenziare l’efficienza energetica
    • acquisto di beni necessari per l’autoproduzione e l’autoconsumo da fonti rinnovabili (ad esclusione delle biomasse)
    • spese dedicate alla formazione del personale per lo sviluppo di competenze relative ai temi della transizione verde (non finanziabile da sola)

    Le aliquote a cui le imprese possono accedere variano in base alla classe di efficienza energetica raggiunta e alla quota di investimento: 

    Investimenti fino a 2,5 milioni di euro:

    • Classe I: 35%
    • Classe II: 40%
    • Classe III: 45%

    Investimenti tra 2,5 e 10 milioni di euro:

    • Classe I: 15%
    • Classe II: 20%
    • Classe III: 25%

    Investimenti tra 10 e 50 milioni di euro:

    • Classe I: 5%
    • Classe II: 10%
    • Classe III: 15%

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