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Il Bonus Arte e Musica nel 2018 è stato a disposizione di istituzioni concertistico-orchestrali, teatri nazionali, teatri di rilevante interesse culturale, festival, imprese e centri di produzione teatrale e di danza, circuiti di distribuzione; mentre, Tax credit musica (al 30%) sarà strutturale. Gli operatori del settore si augurano che sia riproposto anche per l’anno 2019.

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Nel 2018 tali agevolazioni erano state introdotte tramite la Legge sullo spettacolo 175/2017 pubblicata in Gazzetta Ufficiale, che aveva modificato il comma 1 dell’articolo 1 del decreto legge 83/2014 e i commi da 1 a 6 dell’articolo 7 del decreto legge 91/2013.

Il bonus arte ha rappresentato per il 2018 il credito d’imposta del 65% per le erogazioni liberali destinate al sostegno del patrimonio artistico e culturale, incluse le attività musicali. E’ stato applicato sia alle persone fisiche che alle imprese. Nel primo caso su un limite di reddito pari al 15% dell’imponibile, mentre, nel secondo caso sul cinque per mille dei ricavi. Il credito non concorre nè alla determinazione della base imponibile ai fini delle imposte sui redditi né alla determinazione del valore della produzione ai fini IRAP; è fruibile in tre quote annuali di pari importo e viene utilizzato in compensazione senza applicazione dei limiti quantitativi di 250 mila e 700 mila euro previsti dalla legge.

Il documento di riferimento è la circolare 24/2014 dell’Agenzia delle Entrate, in base al quale gli scopi delle erogazioni liberali devono essere interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, sostegno degli istituti e dei luoghi di cultura di appartenenza pubblica (definiti dall’articolo 101 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, Dlgs 42/2004); realizzazione di nuove strutture, restauro e potenziamento di quelle esistenti, delle fondazioni lirico sinfoniche o di enti e istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo.

A questo, si aggiunge il sostegno delle istituzioni concertistico-orchestrali, dei teatri nazionali, dei teatri di rilevante interesse culturale, dei festival, delle imprese e dei centri di produzione teatrale e di danza, nonché dei circuiti di distribuzione.

Per quanto riguarda il tax credit musica, l’agevolazione nel 2018 ha consistito in un credito d’imposta del 30% sui costi sostenuti per attività di sviluppo, produzione, digitalizzazione e promozione di registrazioni fonografiche o videografiche musicali.

Inizialmente era previsto solo in favore delle imprese produttrici di fonogrammi e di videogrammi musicali (individuate dall’articolo 78, legge 633/1941), note come imprese discografiche, e delle imprese organizzatrici e produttrici di spettacoli di musica dal vivo, esistenti almeno dal 1° gennaio 2012. Anche in questo secondo caso, il credito non concorre alla determinazione della base imponibile ai fini delle imposte sui redditi e al valore della produzione ai fini IRAP.

L’agevolazione è applicabile anche alle opere terze di artisti emergenti. Il riferimento di prassi è il provvedimento direttoriale 23 dicembre 2015 dell’Agenzia delle Entrate, in base al quale il credito d’imposta è utilizzabile in compensazione, tramite modello F24.