Era finito sotto accusa il sistema pubblicitario di Google denominato AdWords che consente di acquistare delle parole a scopo pubblicitario. In tal modo se la parola viene digitata sul motore di ricerca, accanto ai risultati l’utente vede l’inserzione pubblicitaria dell’inserzionista che ha acquistato la parola stessa.

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Marchi: Google non viola le regole UEPer l’Avvocatura generale della Corte di Giustizia Europea, il sistema pubblicitario AdWords non viola le norme comunitarie sui marchi. Il sistema permette agli inserzionisti di acquistare delle parole chiave in modo tale che qualora la parola venga ricercata da un qualsiasi utente, venga visualizzata accanto alla ricerca vera e propria un messaggio pubblicitario. Il problema è che talvolta queste parole chiavi possono coincidere con marchi registrati.

Attualmente è in corso una causa che coinvolge numerosi titolari di marchi i quali contestano tale pratica al colosso mondiale dei motori di ricerca. La sentenza definitiva è attesa nei prossimi mesi ma le conclusioni dell’avvocato generale Poiares Maduro, che sembra allinearsi a sentenze simili in in Austria, in Belgio, in Germania, in Italia, nei Paesi Bassi e nel Regno Unito, sembrano preannunciare una probabile vittoria di Google. La questione ha una rilevanza enorme sulle linee future di sviluppo di Internet. Una vittoria della tesi di Google spianerebbe la strada ad una pratica commerciale che promette guadagni potenziali altissimi per i titolari di motori di ricerca su internet.

Dr. Elio Truzzolillo

 


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