Art Bonus: Governo alla ricerca di Mecenati per la riqualificazione di capolavori architettonici, scenici e artistici italiani.

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Art BonusDopo lunghi anni di crisi economica il Governo ha finalmente deciso di puntare sul turismo e la crescita del paese attraverso misure complesse di incentivi a fronte di progetti di sviluppo. Una decisione saggia e anche un po’ ovvia dato che l’Italia riposa letteralmente su una pentola colma d’oro fatta di storia, arte e cultura. Ogni cittadino comprende qual’è il potenziale economico di tutta questa eredità, tramandata di padre in figlio forse da prima della fondazione dell’impero romano sino ai giorni nostri e non accenna certamente a diminuire.

Ma il tempo fa il suo corso e le intemperie e i rivolgimenti sociali ed economici impattano certamente sul patrimonio artistico nazionale, di fatto consumandolo. E’ arrivato il momento di rimboccarsi le maniche e trovare persone o gruppi sensibili dotate di patrimonio, questa volta monetario, che vogliano investire nel restauro di antichi capolavori in un’ottica di guadagno futuro, che si tradurrà in aumento del turismo e di biglietti pagati.

Art Bonus prevede la concessione di crediti di imposta a fronte dell’esecuzione di interventi volti alla manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici; sostegno ai musei, biblioteche, archivi, parchi archeologici e complessi monumentali intesi come luoghi di cultura di appartenenza pubblica, ma anche sostegno alle fondazioni lirico-sinfoniche e ai teatri; realizzazione di nuove strutture che svolgano unicamente attività di spettacolo oppure restauro e/o potenziamento di quelle già esistenti.

Essere considerati Mecenati potrebbe essere la qualità del futuro; come nel passato essere protettori di poeti e artisti migliorava la propria immagine, così nel presente occuparsi della tutela dell’arte e dello spettacolo offre benefici fiscali e ammirazione da parte dei turisti e dei lavoratori.

Viene così introdotto un credito d’imposta per le erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo, il così detto Art Bonus, quale sostegno del mecenatismo a favore del patrimonio culturale.

Il credito d’imposta, Art Bonus, è riconosciuto a tutti i soggetti che effettuano donazioni, indipendentemente dalla natura e dalla forma giuridica, nella misura del:

• 65% delle erogazioni liberali effettuate nel 2014 e 2015;

• 50% delle erogazioni liberali effettuate nel 2016.

Sono previsti limiti massimi differenziati in base alla tipologia di Mecenate: se persona fisica o ente che svolge attività non commerciali, il credito d’imposta è concesso nel limite massimo del 15% del reddito imponibile. Per le società, le ditte individuali oppure enti non commerciali che però esercitano attività commerciali, il credito è riconosciuto nel limite del 5 per mille dei ricavi annuali. Il credito d’imposta maturato sarà ripartito in tre quote annuali di pari importo.

Il Mecenate potrà scegliere tra diversi interventi proposti oppure proporne di nuovi, potrà occuparsi di strutture conosciute in tutto il mondo oppure di altre, meno note, ma egualmente splendide. Vi sono capolavori architettonici in attesa di manutenzione in tutta Italia: l’Arena di Verona, il Teatro alla Scala di Milano, la Galleria Estense a Modena, l’ex Complesso Tolomei a Siena oppure Villa Ghirlanda a Cinisello Balsamo, la Torre del Maschio di Volterra ma anche opere pittoriche come il Ritratto di Giuseppe Baratelli a Varese o letterarie come il Libro Rosso di Jesi.

Dunque a riprova del fatto che siamo adagiati su un assegno in bianco, nel prossimo futuro l’Art Bonus spera di incentivare i Mecenati a fare dell’Italia la sempre verde meta turistica mondiale.