Annullamento delle cartelle esattoriali: i singoli passaggi che consentiranno al contribuente di attivare questa forma di auto tutela

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imgEntro 90 giorni dal ricevimento della notifica della cartella esattoriale (o di qualsiasi altro atto della procedura esecutiva o cautelare), il contribuente dovrà presentare al concessionario della riscossione (per es.: Equitalia) una dichiarazione in cui chiederà lo sgravio della cartella.
In tale richiesta, egli dovrà indicare e documentare i motivi per cui ritiene illegittima tale cartella esattoriale.
i principali motivi per cui chiedere lo sgravio della cartella sono :
• intervenuta prescrizione del diritto di credito;
• intervenuta decadenza del diritto di credito;
• un provvedimento di sgravio già ottenuto dall’ente titolare del credito;
• un provvedimento amministrativo o del giudice che ha sospeso l’efficacia esecutiva della cartella esattoriale;
• una sentenza che ha già annullato, in tutto o in parte, la cartella esattoriale;
• intervenuto pagamento della cartella esattoriale.
Nei successivi 10 giorni dal ricevimento della richiesta, Equitalia invierà tutta la documentazione all’ente creditore della pretesa affinché confermi o meno l’istanza avanzata.
Entro 60 giorni dal ricevimento del fascicolo da parte di Equitalia, l’ente creditore comunicherà al contribuente, con raccomandata a.r. o con PEC, se intende aderire alla richiesta di annullamento, condividendo o meno i motivi evidenziati nell’istanza.
In entrambi i casi, l’ente creditore informerà della propria decisione anche l’ente titolare del credito, inviandogli:
• il provvedimento di sospensione o sgravio, in caso di accoglimento della richiesta del contribuente;
• oppure invitandolo a riprendere l’attività esecutiva, in caso di rigetto.
Se, tuttavia, l’ente creditore non risponde entro 220 giorni dalla presentazione dell’istanza, quest’ultima si intende accolta e la cartella si considera automaticamente annullata. Quindi si ha il discarico automatico dei relativi ruoli a carico del debitore. Vale quindi la regola del “silenzio assenso”.

 

Articolo a cura di:

Avv stab Bozzetti Deborah
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